Musica

Joan Thiele: è uscito JOANITA, il suo microcosmo di sonorità

today26 Febbraio 2025 15 4

Sfondo
share close

Quello che ci siamo lasciati alle spalle resterà nelle teche e nella memoria dei festivalieri come il “Sanremo dei cantautori”, ben tre di questi finiti nella top5 finale. Qualcuno ci ha tenuto a precisare che di cantautorato, con tutto il rispetto del caso, non c’è solo quello “impegnato” di Brunori o di Cristicchi. Una (giustamente) piccata risposta di Irama in conferenza stampa ha sottolineato che anche nel pop più leggero e “radio friendly” esistono artisti che scrivono i propri brani. E per fortuna qualcuno si è anche accorto che dalla ventesima posizione in giù della stessa classifica finale, compaiono i nomi di cantautrici che oltre a scriverla la propria musica la producono anche. Alessandra Joan Thiele (21 settembre 1991) è una cantautrice italiana, lo dice Wikipedia, ma lo dice soprattutto un percorso artistico cominciato ufficialmente nel 2015 (!) con la pubblicazione di una cover della hit “Hotline Bling” di Drake (recuperate), proseguito con una serie di inediti in lingua, l’album d’esordio “Tango” e collaborazioni svariate con artisti quali Venerus, MACE, Gemitaiz, Elodie.

La dimensione musicale di Joan Thiele è un microcosmo di sonorità contaminate dal suo background di ascolti e di vissuto. Non casualmente ha trascorso l’infanzia tra Colombia, Canada, Caraibi ed Inghilterra. La sua tessitura vocale la rende riconoscibilissima, oltre che rara nel panorama musicale attuale. Che sia per l’rnb (come per alcuni brani della sua triologia di EP “Atti”), che sia per le atmosfere jazz, per quelle più cinematografiche, che sia per l’elettronica delle collaborazioni e produzioni firmate da MACE, la sua personalità artistica la porta oltre ogni incasellamento di genere. Genere musicale si intende, perché se fosse così anche per quello sessuale non staremmo qui a leggere da giorni di appellativi come “outsider” o “sottovalutata”.

C’è di contro però che Sanremo ha fatto il suo. La musica di Joan Thiele è arrivata al “grande pubblico”, con non pochi complimenti e attestati di stima sui social. “Eco” è tra i brani più apprezzati del Festival 2025, valido motivo per non fermarsi qui e approfondire la conoscenza di JOANITA. Questo l’appellativo con cui è conosciuta ai più nonché titolo del nuovo album, fuori dal 21 di febbraio – ufficialmente il primo interamente in lingua italiana. Un disco in cui le influenze cinematografiche (quasi tarantiniane) la fanno da padrone. E proprio con il cinema Joan nel 2023 aveva ottenuto un riconoscimento non da poco: il David di Donatello della sua Proiettili (con Elodie) per la colonna sonora della pellicola “Ti mangio il cuore” di Pippo Mezzapesa.

JOANITA è un viaggio sospeso tra la costante eleganza della sua vocalità – a tratti sussurrata, a tratti tipicamente soul, a tratti recitata – ed un mosaico di sonorità suggestive. Le distorsioni della chitarra elettrica, da lei suonata, abbracciata e “indossata” sul palco dell’Ariston, rimandano ad atmosfere western che raggiungono l’apice nella mia preferita del disco “Cruz”. Il fraseggio qui è quasi “rappato” e mostra un’ulteriore sfaccettatura del suo “dono” vocale. “Occhi da gangster” è l’unico featuring del disco, con il collega e amico Frah Quintale. Li abbiamo visti insieme sul palco nella serata sanremese delle cover con un tributo a Gino Paoli e l’alchimia artistica tra i due lo ha reso uno dei momenti più genuini, delicati, sentiti, e musicalmente riusciti di quella stessa serata.

La stessa delicatezza che ritroviamo nel brano “L’invisibile”, undicesima traccia di JOANITA. Una canzone che parla di addio, di un amore finito, con la sola chitarra acustica ad accompagnare la melodia malinconica di questo viaggio. Un viaggio che si chiude con “Pazzerella”: qui la voce che sentiamo cantare è quella della nonna di Joan, a consolidare quel rapporto con le radici che hanno fortemente influenzato questo disco. Un disco che ci insegna quanto le contaminazioni in musica siano sempre e comunque un valore aggiunto. E che conferma quanto ogni etichetta sia superflua quando la musica è espressione di una personalità artistica “indomabile” come quella di Joan Thiele e non ci sono formule imposte o regole di mercato che tengano. Il disco di una cantautrice, che è anche produttrice e musicista, nel “Sanremo dei cantautori” (cit.)

*articolo a cura di Angelo Conte per Sanremo Addicted

Scritto da: Redazione

Rate it