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Dopo anni di silenzio discografico, Luca Aleotti, in arte Grido, torna sulla scena musicale con un nuovo album che rappresenta un punto di svolta nella sua carriera.
“Musica Eterna”, uscito lo scorso 29 novembre, prodotto da Orangle Records, è un viaggio con sonorità intense e potenti, in grado di toccare corde profonde. Tra i brani della tracklist, tanti i feat. con artisti della scena urban, tra cui J- Ax e Jake La Furia (“Social Detox”), Clementino (“Musica Eterna”), Fabri Fibra (“Sfiga PT2”), Entics (“Equilibrio”), Tormento (“Tempo al Tempo”), per un viaggio musicale ricco di stili e sfumature, che offrono una visione completa dell’immaginario rap.
In questa intervista esclusiva a GlitterBeam Italia, il rapper italiano ci racconta di come ha maturato la sua consapevolezza artistica e di come è riuscito a coniugare l’esperienza del passato con la freschezza del presente, dando vita a un disco che lo definisce come uno degli artisti più importanti del panorama rap italiano.
Visto che sono passati un po’ di anni dal tuo lavoro precedente, innanzitutto che cosa rappresenta per te questo disco, e poi: questi ultimi 4-5 anni che lo separano dal lavoro precedente, che anni sono stati per te?
“Allora, domanda gigante perché stiamo parlando degli ultimi cinque anni; di mezzo c’è stata anche una pandemia, quindi tralasciamo quella parte di storia che conosciamo tutti. In questi anni mi sono divertito a pubblicare dei singoli, dei freestyle su YouTube, a fare collaborazioni con altri rapper ed a cercare una nuova vena creativa, mettiamola così. Fino a che ho sentito che era il momento giusto per fare un album di inediti, che potesse raccontarmi in una maniera un po’ più completa rispetto a quello che può fare una singola canzone, ed allora mi sono messo a lavorare a ‘Musica Eterna’ che – giuro, non è una frase fatta – è il disco più bello che io abbia mai fatto. L’ho fatto con tutte le capacità e l’esperienza che ho accumulato fino ad oggi. Questo disco non avrei mai potuto farlo cinque anni fa, non avrei mai potuto farlo all’inizio della mia carriera, ma dentro questo disco c’è ancora la stessa attitudine del Grido sedicenne. Ho messo insieme presente e passato, ed è venuto fuori un Grido 2.0.”
Tu l’hai definito un po’ come il disco della maturità, questa parola può fare a tratti anche paura. Mi interessava sapere: c’è una cosa in particolare nella quale ti senti più maturato rispetto al passato?
“Forse un termine ancora più appropriato sarebbe ‘consapevolezza’, che è una cosa di cui sono sempre alla ricerca ma poi a volte diventa impalpabile, perché uno a volte ha delle convinzioni che però vengono poi stravolte. In questo disco io, avendo viaggiato molto attraverso la mia storia e attraverso me stesso per scriverlo, ho raggiunto una consapevolezza maggiore di chi sono e di quello che voglio raccontare e del modo in cui voglio farlo. Anche perché con la mia sindrome di Peter Pan che mi mantiene in vita e mi mantiene giovane e passionale in quello che faccio, non mi sento mai maturo del tutto. Però mi sento sicuramente più consapevole di quello che sono.”
Leggendo un po’ di titoli della tracklist, mi ha colpito “Social Detox”. Un tema ovviamente attuale. Mi interessava sapere tu come vivi da artista, questo rapporto con il mondo dei social network e se è qualcosa nella quale ti sei dovuto in qualche modo adeguare.
“Assolutamente sì. L’approccio alla musica è cambiato totalmente con i social network, che sono entrati a far parte della nostra società come fenomeno culturale in una maniera veramente prepotente. Chiaramente non intendo demonizzarli, il problema è l’utilizzo sbagliato che se ne può fare o il sottovalutare certi aspetti come la dipendenza che possono creare. Ho scritto ‘Social Detox’ proprio dopo aver fatto un anno di disintossicazione da social, perché mi sono reso conto che mi facevano male, che non ero abbastanza preparato ad utilizzarli e che stavano impattando in maniera negativa sulla mia vita. Sono tornato sui social anche un po’ per forza di cose: perché se fai il mio mestiere, ma ormai in generale per qualunque mestiere, è anche un modo per far vedere al mondo che ci sei. Ho dovuto imparare ad usarli in modo responsabile. Mettiamola così: non ci sguazzo, ma è sicuramente un meccanismo di comunicazione che è interessante, che mi piace sfruttare.”
Per l’intervista completa, sintonizzatevi venerdì 20 dicembre su GlitterBeam Italia, a partire dalle ore 16, in freeCONTEnt con Angelo Conte!
Scritto da: Redazione
Angelo freeCONTEnt Grido intervista rap
today19 Dicembre 2024 15 6
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