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Abbiamo incontrato Fausto Leali in occasione dell’uscita del suo primo disco di duetti, “Non solo Leali”. Una tappa che l’artista non ha voluto bruciare, come ci ha raccontato, e che è arrivata nel momento più importante della sua lunga carriera.
L’album vede la collaborazione di dieci grandi e variegate personalità della musica: da Francesco De Gregori a Renzo Arbore, passando per Claudio Baglioni e Massimo Ranieri. Cigliegina sulla torta e unica presenza femminile: Mina.
È passato molto tempo dall’ultimo lavoro discografico, ben 7 anni. Ma per fare un prodotto così era necessario: mettere insieme dieci nomi di questo calibro non era facile. E poi questo rappresenta il disco più importante della mia carriera, sicuramente.
Il singolo apripista del progetto è “A Chi Mi Dice”, versione italiana riadattata da Tiziano Ferro della ballad “Breathe Easy” dei Blue.
Come è avvenuta la scelta?
È stata Mina a propormelo. Mi ha detto: Fausto, secondo me questo brano potrebbe riuscirci molto bene. Io il brano lo conoscevo: un pezzo forte, immediato, mi era piaciuto sin dal primo ascolto. E così abbiamo fatto. Poi era interessante anche cimentarsi con qualcosa di nuovo e proporlo ad un pubblico diverso da quello mio convenzionale.
Quello di incidere un album di duetti nella discografia odierna è un passaggio quasi di rito. Una tappa che attualmente viene spesso bruciata per regole di mercato, “Non solo Leali” invece è uscito dopo una serie di grandi successi e con uno scopo più celebrativo che dimostrativo.
Ho voluto cogliere il momento esatto. Il disco in realtà doveva uscire due anni fa in occasione dei miei 70 anni. E sinceramente ho anche pensato: facciamolo adesso sto disco, perché poi può essere troppo tardi… (ride, ndr).
Tra le collaborazioni ritroviamo anche Clementino, un rapper di nuova generazione, i cui testi sono socialmente impegnati e il cui mondo musicale può sembrare di primo acchito lontano dal suo. Allo stesso tempo però questa nuova versione di “Vierno” da una connotazione contemporanea al disco e variegata dal punto di vista dei generi. Come mai proprio Clementino?
Proprio per questo motivo. I suoi testi hanno della drammaticità intrinseca e “Vierno” è un classico napoletano. Essendo lui napoletano, gli ho praticamente toccato la vena – come si suol dire. Io avevo già proposto nel 75 una mia versione del brano, ho parlato col mio arrangiatore Nicolò Fragile e lui ha creato questo capolavoro di arrangiamento pensando proprio al mondo musicale di Clementino. Lui poi, quando l’ho interpellato, mi ha detto subito di sì con molto piacere.
Ecco, a proposito di questo, c’è stato qualche collega che ha declinato l’invito?
Sono sincero, Ligabue. Ma prima di tutto io ho osato perché ci siamo incontrati una sera all’Arena di Verona – ospiti di Francesco De Gregori – non ci conoscevamo di persona e lui mi ha fatto dei complimenti. Ho preso la palla al balzo e gli ho proposto una collaborazione, ma purtroppo aveva già fatto altri due duetti di recente.
Il prossimo singolo sarà “Sempre e per sempre” con Francesco De Gregori.
Sì, è un pezzo classico della discografia di Francesco che a me è sempre piaciuto. In passato avevo inciso un suol altro brano “La valigia dell’attore”. In questa occasione però volevo duettare con lui su questa canzone perché mi permette di cimentarmi con un tipo di canto più moderato, giusto per presentare alla gente un’altra sfaccettatura della mia vocalità.
L’intervista integrale a Fausto Leali andrà in onda su Radio Stonata nella prossima puntata di #freeCONTEnt giovedì 10 Novembre alle ore 20.00
Scritto da: Andrea
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