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Bentornati, cari amici cervellini, in #BNH100, la rubrica musicale de Il Ballo Del Cervello. Ovviamente, non sono il solo a parlarvi di musica su questo blog: il lunedì, infatti, c’è il caro Gippì che con le sue prescrizioni di pilloline cura la vostra carenza di sette note.
Questa settimana, proprio perché Gippì è già stato molto generoso di pilloline, io volevo portare la vostra attenzione su un argomento abbastanza controverso nel mondo della musica in questi ultimi anni: ovvero, la longevità delle cosiddette “hit”.
Analizziamo, ad esempio, la Top 10 dei singoli più venduti in Italia questa settimana. Ebbene, voi sareste pronti a scommettere che questi dieci brani saranno ricordati negli anni a venire?
Quanti di voi sanno che Enrique Iglesias è uscito con un nuovo album nel marzo di quest’anno? Ecco. Eppure il bel cantante ispanico si sta godendo un momento di (inaspettato?) successo con il brano latino ‘Bailando’ e attualmente occupa la #1 della classifica nostrana pubblicata da FIMI, esatto: la numero uno! Se è già difficile ricordarci oggi di questa “hit” immaginiamo tra un mese, tra un anno cosa succederà.
‘Prayer In C’ di Lilly Wood & The Prick che, grazie ai remix del dj tedesco Robin Schulz, sta spopolando non solo sulle piste da ballo di mezza Europa ma anche nella classifica di vendita italiana, posizionandosi stabile alle #2, potrà mai un giorno essere ricordata come quel tormentone dance che fu ‘The Rhythm Of The Night’, o ‘Baby Baby’, o ‘Gam Gam’, o ‘Children’? No, certo che no.
E questa ‘Geronimo’ degli Sheppard che sa tanto di “one shot”… O forse la povera Sia che ha sacrificato la propria notorietà in cambio di un conto in banca da innumerevoli zeri grazie alle royalties dei brani da lei composti per le star internazionali; potrà mai la sua ‘Chandelier’ essere annoverata tra quelle canzoni che tra una decina d’anni ancora fischietteremo sotto la doccia?
Meghan Trainor con ‘All About That Bass’, leggasi quanto detto per gli Sheppard. Calvin Harris e David Guetta con i nuovi singoli: belli sì, ma “totally forgettable”.
Marlon Roudette? “Marlon, chi?”
Le uniche due che forse si salveranno dal dimenticatoio, ma che forse non saranno ricordate poi come dei “successoni” sono ‘A Sky Full Of Stars’ dei Coldplay (eh, grazie, ci hanno bombardato come per pochi!) e ‘Maps’ dei Maroon 5.
Insomma, io mi auguro che la discografia mondiale esca da questo stallo e la smetta di sfornare ed investire su progetti che il mese dopo già non ricorderà più nessuno. Prima di investire sulla canzone, bisognerebbe investire sul personaggio. Per il resto: lascio ai posteri l’ardua sentenza.
Scritto da: Andrea
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